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15/02/2019: 10 ANNI SENZA PERUGINO
Ci ha lasciati il 15 febbraio del 2009. Non è un'esagerazione affermare che l'ANPI di Como sente ancora oggi la sua mancanza e la sentirà ancora per lungo tempo, non solamente per tutto quello che lui ha fatto per la nostra Associazione, ma soprattutto perché Perugino era un uomo che non aveva mai smesso di insegnarci qualcosa: apparteneva a coloro che intendono la lotta politica come un fecondo e leale confronto di idee e non un contrasto di rancori personali. Era l'uomo del dialogo, dell'ascolto, del rispetto per le idee altrui; sempre sensibile verso i problemi del mondo del lavoro, credeva fortemente nella libertà e nella giustizia sociale: per lui l'una era inscindibile dall'altra.
Perugino ha lasciato a noi tutti la ricchezza del suo esempio.
ciao Renzo!
Oggi 26 gennaio 2019 a Como abbiamo dato l'ultimo saluto al compagno e amico Renzo Pigni.
CIAO RENZO!
La sezione ANPI di Como esprime le più sentite condoglianze ai famigliari per l’improvvisa scomparsa del compagno Renzo Pigni.
Addolora profondamente questa triste notizia oltre ad essere una grave perdita per l’antifascismo e l’ANPI tutta.
Vogliamo ricordarti sempre appassionato nel trasmettere ai giovani i valori della Resistenza e della Costituzione per cui ha dedicato la tua vita.
Vogliamo ricordarti sempre attento e lucido nelle analisi sulla società italiana ed europea, spinto dal tenace attaccamento ai principi democratici e antifascisti.
Anpi sezione di Como “Perugino Perugini”
I funerali si terranno sabato 26 gennaio alle ore 14.30 presso la chiesa di Sant'Orsola a Como.
Per permettere la partecipazione al funerale, l’iniziativa prevista per domani pomeriggio presso la sala A. Lissi a Rebbio per il Giorno della Memoria è rinviata a data da destinarsi.
L'ANPI HA COMMEMORATO I PARTIGIANI BALLERINI E CANTALUPPI
Il 24 Gennaio ricorre il 74° anniversario dell'uccisione ad opera dei fascisti dei partigiani Luigi Ballerini ed Enrico Cantaluppi.
L'Anpi li ha ricordati con una cerimonia nel luogo ove furono fucilati.
Presenti oltre ai numerosi familiari, la presidente del consiglio comunale di Como, Anna Veronelli, in rappresentanza dell'amministrazione comunale e l'assessore Giuseppe Rigamonti per il comune di Lipomo; che assiemehanno deposto una corona.
Agli interventi dei rappresentanti istituzionali ha fatto seguito quello di Manuel Guzzon, che a nome dell'Anpi ha ricordato come si svolse il tragico evento.
Sabato 17 novembre 2018, Como piazza Vittoria: Giornata del tesseramento 2019
“Vi aspettiamo numerosi, cari antifascisti. È ora di prendere parte contro chi minaccia e vorrebbe stravolgere la convivenza civile e i valori e principi della Costituzione”
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
P.S.in caso di pioggia l'iniziativa in piazza verrà annullata e sarà aperta la nostra sede in via Lissi 6 a Rebbio-Como dalle ore 14.00 alle 17.00
Appuntamento MARTEDI' 13 NOVEMBRE ore 21 allo SPAZIO GLORIA di via Varesina 72 a Como.
Ingresso libero
PREMESSA:
A quarant'anni dal duplice omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci ("Iaio"), avvenuto il 18 marzo 1978 a Milano, era doveroso tornare a rimettere insieme le fila di questa vicenda. Il nostro lavoro, a differenza di altri, cui va il merito di aver raccontato ben prima di noi questa tragica vicenda, anche ricostruendo la breve vita di questi due ragazzi barbaramente assassinati, e che opportunamente segnaliamo nella bibliografia, vuole limitarsi a ripercorrere i fatti, esaminando gli atti giudiziari, con l'intento di collocarli nel contesto politico, con particolare attenzione alle dinamiche dei gruppi armati neofascisti dell'epoca, avanzando ipotesi e chiavi di lettura.
Il caso di Fausto e Iaio, nonostante le indagini svolte nell'arco temporale di oltre un ventennio, nell'alternanza di otto magistrati, non ha avuto la necessaria e doverosa fase di verifica dibattimentale che avrebbe consentito di chiarire le ombre che ancora incombono su questo delitto.
Eppure l'ambiente in cui maturò il delitto, così come le ragioni per cui fu commesso, a soli due giorni dal rapimento dell'On. Aldo Moro, non appartengono - come cercheremo di dimostrare - al campo nebuloso dei misteri.
Gli stessi nomi degli presunti esecutori sono stati più volte fatti da esponenti di primo piano dell'estrema destra nel corso di numerosi interrogatori. Riteniamo sia questa l'unica vera pista da seguire, ancora oggi, quella del delitto politico, con buona pace di altre prospettazioni.
Ipotesi a volte davvero cervellotiche, dimostratesi, senza alcun fondamento.
Con la speranza che possa essere utile all'accertamento della verità.